L’ANPI Puglia ha organizzato lo scorso 18 gennaio un Seminario a Bari, presso la sede del Consiglio Comunale, sul tema “ Costituzione Antifascismo Diritti”, con la partecipazione del Sindaco Michele Emiliano, che ha portato il saluto. Giovanni Battafarano, coordinatore ANPI del Mezzogiorno, ha introdotto l’argomento mettendo in rilievo che, in questa fase di grande crisi economica, alla vigilia di importanti elezioni politiche, ogni progetto di governo e di rinnovamento dell’Italia non può non partire dalla profonda adesione ai valori della Costituzione democratica e antifascista e dall’esigenza di dare piena attuazione ai diritti dei lavoratori e dei cittadini. Purtroppo, si assiste a improvvidi e improvvisati disegni di torsione della Costituzione in senso presidenzialista; frequenti manifestazioni neofasciste avvengono con la complicità di talune Amministrazioni locali o nell’inerzia di talune Prefetture e Questure. La statua di Affile a Graziani, feroce massacratore nelle guerre coloniali e condannato per crimini di guerra da un Tribunale italiano, è uno degli episodi più clamorosi, ma tanti altri configurano l’ennesimo tentativo di accreditare il mito del fascismo “buono”, a cospetto degli altri totalitarismi del XX secolo; preoccupano le ricorrenti manifestazioni di antisemitismo.
Di fronte a tali manifestazioni, non serve la contrapposizione violenta; serve che tutti facciano il loro dovere: le Autorità dello Stato, la Magistratura; Governo, Regioni, Enti locali, che hanno il dovere di coltivare la memoria e diffondere la conoscenza su che cosa è stato il fascismo, da cui siamo stati liberati dagli alleati e dai partigiani. E’ il senso del documento approvato dall’ANPI e dall’Istituto Alcide Cervi lo scorso luglio. A sua volta, l’ANPI Puglia ha predisposto un dossier dal titolo “Ombre nere- Il punto sul neofascismo in Puglia”, illustrato nel Seminario da Pasquale Martino, che analizza l’attività dei gruppi Casa Pound, Forza Nuova, Fiamma Tricolore; gli atti di violenza e le intimidazioni; le complicità o le sordità delle Amministrazioni.
Antonio Leuzzi, coordinatore ANPI Puglia e direttore IPSAIC, ha illustrato i momenti salienti dello scontro tra fascismo e forze democratiche in Puglia, citando l’impegno di eminenti figure come Tommaso Fiore, Giuseppe Di Vittorio, Michele Cifarelli e Aldo Moro. Marilisa Modugno, docente del Liceo Socrate, ha illustrato i profondi squilibri sociali della nostra scuola, non più in grado di favorire la crescita culturale degli studenti provenienti dai ceti popolari. Giovanni Zaccaro, segretario di Magistratura Democratica, ha ripercorso il lungo cammino della crescita dei diritti nei decenni scorsi, come anche il freno impresso negli ultimi tempi dal prevalere delle forze conservatrici.
Ha concluso il Presidente nazionale dell’ANPI Carla Smuraglia con un apprezzato intervento, che ha tracciato l’attualità del messaggio della Costituzione antifascista. In Italia, più che altrove la democrazia e l’antifascismo sono strettamente connessi e questo nesso dovrebbe essere alla base di ogni forza politica. Invece, si omette il compito di trasmettere la conoscenza su quella tragica esperienza che fu il fascismo e si sottovalutano i segnali preoccupanti della crescita del radicalismo di destra in altri Paesi europei come l’Ungheria, la Grecia, la Francia, la Slovacchia ecc. L’ANPI è impegnata a promuovere un coordinamento delle forze antifasciste a livello europeo. In previsione delle prossime elezioni , l’ANPI ha predisposto un documento che sarà sottoposto nei prossimi giorni alle forze politiche, con il quale si chiede il rispetto assoluto della radice antifascista della nostra Repubblica, la lotta alla corruzione, l’impegno alla piena attuazione dei diritti dei lavoratori, dei cittadini, dei migranti; una forte attenzione al tema dell’occupazione giovanile, della formazione, della ricerca. Non spetta all’ANPI formulare scelte partitiche, spetta all’ANPI continuare a svolgere il ruolo di coscienza democratica dell’Italia, in nome della quale tanti giovani presero le armi per liberare la patria dalla dittatura.
Giovanni Battafarano