Roberto Nistri
In una sequenza del film Django unchained di Quentin Tarantino, uno schiavista del Mississippi faceva sbranare dai suoi cani un negro che aveva denominato D’Artagnan. Un bounty killer commentava che Alessandro Dumas non avrebbe certamente tollerato una simile nefandezza: discendeva anche lui da una schiava dei Caraibi. Suo padre era un autentico “vendicatore nero”, il protagonista in carne ed ossa del grande romanzo Il Conte di Montecristo. Poche battute di un Tarantino “doc” indicano la pista di un cavaliere senza macchia e senza paura, che doveva finire i suoi giorni nella città bimare, come l’altro generale napoleonico, il ben noto Laclos. Ormai è acclarato che il padre di Alexandre Dumas fosse il “vero” Conte di Montecristo, nato ad Haiti nel 1762, figlio del marchese Davy de la Paletterie e di una schiava registrata come Dumas.
Antoine Alexandre venne dal padre condotto a Parigi, distinguendosi per la prepotente bellezza e per la sua abilità di spadaccino. Nel fatidico Ottantanove entrava nell’esercito come sergente, mentre a Santo Domingo gli schiavi venivano affrancati dalle catene. Il giacobino si spogliava dei titoli nobiliari, cambiava il nome in Alex Dumas e sposava la figlia di un albergatore.
Per meriti militari diventava colonnello e poi generale, nella campagna in Italia. La sua crescente popolarità faceva ombra allo stesso Napoleone, malamente sconfitto da Nelson sul Nilo. Il vascello che doveva riportare in patria il generale Dumas, naufragava e il condottiero (forse accompagnato dalla sua ombra : il filosofo Dolomieu) veniva catturato dai feroci sanfedisti che avevano consegnato il sud Italia ai Borbone. Dumas finiva scaraventato in una segreta e abbandonato da Napoleone al suo triste destino: doveva morire di stenti. Continua a leggere: Il castello dei destini ermetici