“Perché vi impegnate per ritrovare e mettere insieme documenti, ricordi, libri che riguardano fatti ormai lontanissimi ?”, “Perché continuate a parlare di Resistenza al fascismo e di Liberazione dal fascismo, quando ormai il fascismo non esiste più ?”, “Non si corre il rischio di contribuire a mantenere vive delle divisioni, che invece bisognerebbe superare nello spirito di una ritrovata “unità nazionale” ?”. Sono alcune delle domande che talvolta ci si sente porre, illustrando gli obiettivi di uno dei progetti che l’ANPI di Taranto sta portando avanti: quello della costruzione di un archivio/biblioteca dell’Antifascismo tarantino dal 1922 al 1946. Domande che, spesso poste in assoluta buonafede, sono il frutto di una sottile campagna portata avanti nel corso di questi anni tendente a mettere sullo stesso piano oppressori ed oppressi, che “in ogni caso erano, entrambi, portatori di valori”; anzi, talvolta, una simile operazione si spinge fino a tentare di ribaltare completamente la storia, puntando l’indice contro “i sanguinari partigiani” che si sarebbero resi responsabili “di incredibili efferatezze” contro gli “inermi” fascisti della RSI, che “si trovavano lì non per convinzione, ma per l’avverso destino” ! Il punto è, allora: ma è proprio morto il fascismo, non in quanto regime realizzatosi nel corso di un determinato periodo storico ma in quanto visione di rapporti nella società, di rapporti con chi è “diverso” dal punto di vista della razza, dal punto di vista religioso, dal punto di vista politico e culturale ? La realtà che stiamo vivendo in Europa, in una crisi drammatica e di portata epocale, ci dice esattamente il contrario: il rispuntare di fenomeni neofascisti e neonazisti in Grecia, con Alba Dorata, e in altri paesi come l’Ungheria ne è testimonianza. Ed anche in Italia assistiamo alla ripresa di giudizi “assolutori” nei confronti dell’esperienza fascista italiana, da parte di Berlusconi, di una parte degli ex AN e di altri. Sulla base di queste brevi considerazioni appare quindi evidente come la costruzione di un archivio/biblioteca dell’Antifascismo a Taranto, l’impegno a mantenere vivo il sentimento antifascista, non sia un’operazione che guarda al passato ed alla mera esigenza di ricordarlo, ma al contrario è un’operazione che guarda prevalentemente al presente ed al futuro della nostra Nazione per impedire il ripetersi di esperienze tragiche vissute dal popolo italiano. Pinuccio Stea
-
Articoli recenti
- Categorie
- Archivi
- Aprile 2016
- Marzo 2016
- Dicembre 2015
- Novembre 2015
- Ottobre 2015
- Luglio 2015
- Giugno 2015
- Maggio 2015
- Aprile 2015
- Marzo 2015
- Febbraio 2015
- Gennaio 2015
- Dicembre 2014
- Novembre 2014
- Ottobre 2014
- Settembre 2014
- Agosto 2014
- Giugno 2014
- Maggio 2014
- Aprile 2014
- Marzo 2014
- Febbraio 2014
- Gennaio 2014
- Dicembre 2013
- Novembre 2013
- Ottobre 2013
- Settembre 2013
- Maggio 2013
- Aprile 2013
- Marzo 2013
- Febbraio 2013
- Gennaio 2013
- Dicembre 2012
- Novembre 2012
- Aprile 2012
-
ANPI Taranto