ULTIMISSIME DAL MERCATO DEL LAVORO

25 Ottobre 2014 Nessun commento »

Giovanni Battafarano Segretario Generale Associazione Lavoro&Welfare

Il dibattito sulla Delega lavoro ha finito inevitabilmente per concentrarsi sull’ennesimo intervento sull’art.18, modificato appena due anni fa dalla legge Fornero. Saggezza legislativa suggerirebbe di monitorare gli effetti della riforma prima di procedere ad una nuova modifica. I primi dati a disposizione ci dicono infatti che sono molto aumentati i casi di conciliazione tra le parti, a conferma che per questa parte la riforma funziona. La legge Fornero ha stabilito che, in caso di licenziamento illegittimo per motivi economici, il giudice può ordinare la reintegra o il risarcimento economico. In tal modo, la disciplina dei licenziamenti italiana  ha finito con l’assomigliare molto a quella tedesca. Del resto, il modello tedesco è tornato di moda, proprio grazie alle parole del Presidente del Consiglio. Con la differenza che in Italia la reintegra parte con le aziende con più di quindici dipendenti; in Germania, nelle aziende con più di dieci dipendenti.

Nonostante la recente riforma, il Governo ha deciso una nuova modifica: prevista la reintegra contro i licenziamenti discriminatori o disciplinari,  viene invece abolita la reintegra  contro i licenziamenti illegittimi per motivi economici, per i quali si prevede solo l’indennizzo. Questa innovazione riguarderà solo i nuovi assunti e non i contratti già in essere. Sarà difficile gestire la mobilità da un’azienda all’altra perché il lavoratore a tempo indeterminato perderà, cambiando contratto, il diritto alla reintegra. Sarebbe saggio, invece, prevedere il diritto alla reintegra con il contratto a tutele crescenti dopo un periodo di prova anche lungo (fino a tre anni), al termine del quale il datore di lavoro ha tutti gli elementi per valutare appieno la qualità del lavoratore. In realtà la gran parte delle imprese oggi non chiede una nuova iniezione di flessibilità, ma una riduzione del costo del lavoro, come ha cominciato a fare il Governo Renzi con la riduzione del’IRAP del dieci per cento e con il successivo intervento previsto nella legge di stabilità.  Sarebbe saggio proseguire su questa strada, più efficace economicamente e socialmente. Continua a leggere: ULTIMISSIME DAL MERCATO DEL LAVORO

Programma Anpi Taranto per il 2015

20 Ottobre 2014 Nessun commento »

Si sono riuniti sabato 11 ottobre 2014 il comitato provinciale  e il comitato scientifico ANPI Taranto per discutere e definire il programma di attività per la parte restante del 2014 e il successivo 2015.

Si è deciso di operare in tre direzioni:

  • Valorizzazione del Fondo Osvaldo Simonetti presso l’Archivio Storico del Comune di Taranto attraverso la promozione di un Premio di Tesi relativo al materiale presente nello stesso Fondo
  • Iniziative per il Settantesimo della Resistenza, tra cui l’organizzazione di un Seminario sul contributo della Marina militare alla Resistenza e alla guerra di Liberazione
  • Iniziative per il Centenario della Prima Guerra Mondiale, a partire dall’incontro del prossimo 20 novembre sul tema “Scrittori austriaci e italiani contro la guerra”

Iniziative specifiche saranno organizzate a Martina e a Massafra, oltre che nella città di Taranto. Saranno costituiti gruppi di lavoro per attuare il programma di attività.

Il coordinatore del comitato scientifico             Il Presidente

Giuseppe Stea                                                  Giovanni Battafarano

Scrittori contro

20 Ottobre 2014 Nessun commento »


ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI TARANTO

organizza

Giovedì 20 novembre 2014 ore 18 presso la Libreria Ubik via Di Palma 69

 INCONTRO PUBBLICO

Nel Centenario della Grande Guerra

Scrittori italiani, austriaci, tedeschi contro la guerra

Presiede Gianfranco Pedullà, Vice Presidente ANPI Taranto

Conduce Francesco Ruggieri,Giornalista “freelance”

Interventi Italo Michele Battafarano, Docente Università di Trento

Piero Massafra, Scorpione Editrice

Tarantoanpi.it  anpitaranto45@gmail.com

Didattica della Shoah all’ “Archita”

20 Ottobre 2014 Nessun commento »

di Roberto Nistri

Alla realizzazione del Memoriale che ricorda gli italiani morti ad Auschwitz, voluto dall’associazione degli ex deportati, parteciparono negli anni Settanta grandi nomi della cultura. Due di loro, Primo Levi e l’architetto Lodovico di Belgiojoso, nei lager nazisti erano stati prigionieri. Il memoriale era stato pensato per parlare al cuore più che alla testa: il visitatore camminava nella claustrofobica spirale di Belgiojoso, leggeva il testo di Primo Levi, ascoltava Ricorda cosa ti hanno fatto in Auschwitz di Luigi Nono e guardava le tele simboliste di Pupino Samonà. Purtroppo l’installazione, già chiusa dall’estate 2011, ora rischia anche lo smantellamento, grazie al disinteresse del governo Berlusconi e all’ottusa ostilità di Piotr Cywinski, direttore del museo sorto nel campo (1). Forse per alcuni politici Auschwitz è qualcosa che riguardi solo la Polonia. Invece di celebrare il Giorno della Memoria nella data simbolo del 27 gennaio, quando le avanguardie sovietiche liberarono il primo campo di sterminio dove erano stati uccisi un milione e mezzo di ebrei (una data del calendario civile europeo trasferita nel calendario nazionale) sarebbe stato più istruttivo per gli italiani ricordare il 16 ottobre 1943, il giorno della deportazione degli ebrei dal ghetto di Roma con la complicità dei fascisti, una data nazionale. Così hanno fatto i francesi, dedicando  la giornata alla memoria di quel 16 luglio 1942, quando da Parigi vennero deportati 13.000  ebrei e ne tornarono solo 25 (basterebbe la durezza di  questi numeri, rigorosamente censiti, per mandare a ramengo le ciarle dei negazionisti). Senza ipotizzare omissioni malintenzionate, si conferma la perdurante superficialità e trascuratezza italica nei riguardi della “topografia sacra” della Shoah, considerando bastevole la rituale maratona televisiva del marketing memoriale .  Continua a leggere: Didattica della Shoah all’ “Archita”

Il fascismo e le linee generali della Resistenza

13 Ottobre 2014 Nessun commento »

Il fascismo e le linee generali della Resistenza

                                                                          di Roberto Nistri

 

                                                                          Relazione tenuta nel corso di formazione

                                                                           a cura dell’A.N.P.I  Taranto 2014.

1) La parola magica

La parola “fascista” gode sempre di un eccellente piazzamento nella hit parade  dell’insultorio internazionale. Negli Stati Uniti , in ogni causa di divorzio, la moglie accusa immancabilmente il marito  di essere fascist. Il  bad boy del Bronx ingiuria facilmente come pig fascist il poliziotto che gli fruga  nelle mutande.  Oltre a “ciao”, il vocabolo italiano più conosciuto nel mondo è “fascismo”: un originale e moderno “brevetto” italico esportato ovunque, un  camaleontico fenomeno internazionale, fin dalle origini capace d’infettare gran parte d’Europa (Collotti 1989): Germania di Hitler, Spagna di Franco, Portogallo di Salazar, Francia di Vichy, Croazia di Ante Pavelic, et cetera. I politologi occidentali qualificano spesso gli estremisti islamici come fascisti e vengono a loro volta considerati come tali  in quanto imperialisti e razzisti. Nell’attuale scontro fra russi e ucraini, il logo è all’ordine del giorno. Nel febbraio 2014, un testo accademico è stato mandato al macero perchè colpito da una Fatwa degli induisti, subito bollati come “fascisti” dalla  grande scrittrice indiana Arundhati Roy. Continua a leggere: Il fascismo e le linee generali della Resistenza

Incontro Anpi Taranto con on. Marina sereni

9 Ottobre 2014 Nessun commento »

incontro dell’ANPI Taranto con il Vice Presidente della Camera on. Marina Sereni. Erano presenti il Sen. Giovanni Battafarano, Presidente ANPI Taranto,  Graziana Leo, Vice Presidente Anpi Massafra.

INAUGURAZIONE NUOVA SEDE ANPI TARANTO

12 Settembre 2014 Nessun commento »

 

INAUGURAZIONE NUOVA SEDE ANPI TARANTO PIAZZA BETTOLO

INTEVENGONO

GIOVANNI BATTAFARANO, PRESIDENTE ANPI TARANTO

LUCIANO GUERZONI, VICE PRESIDENTE VICARIO ANPI

Gli iscritti, i cittadini sono invitati a partecipare

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In ricordo di Enzo Monaco

3 Settembre 2014 Nessun commento »

Carissimi,
ho saputo della scomparsa di Enzo Monaco. Sono a Roma e non potrò partecipare ai funerali. Vi prego di porgere le mie sentite condoglianze ai familiari e agli amici, che lo hanno stimato e amato.
Con Enzo siamo cresciuti insieme. Eravamo giovani docenti di Lettere, quando ai primi anni Settanta fondammo a Taranto il Sindacato scuola CGIL, che dovette subito misurarsi con i forti sindacati corporativi insediati da tempo da tempo e con il radicalismo sessantottino.

La CGIL scuola crebbe subito e e si batté con vigore per il rinnovamento della scuola ionica.
Con Enzo avevamo in comune anche la passione politica a sinistra. Enzo fu un protagonista di una stagione importante della politica massafrese, al termine della quale preferì dedicarsi interamente all’insegnamento.. Dotato di grande cultura, di notevoli capacità comunicative, fu apprezzato docente e dirigente scolastico a Massafra e Martinafranca.
Negli ultimi anni, dopo la costituzione dell’ANPI a Massafra, egli è stato vicino alla nostra Associazione; ha partecipato a dibattiti e presentazioni di libri. La sua scomparsa lascia un vuoto nella vita culturale e sociale della comunità. Esprimo le sentite condoglianze mie personali e dell’ANPI Taranto ai familiari, agli amici, a quanti lo hanno stimato e amato.

Giovanni Battafarano Presidente ANPI Taranto

Omaggio a Bruno Canova

1 Agosto 2014 Nessun commento »

GROTTAGLIE 12 agosto 2014 Serata- incontro in omaggio a BRUNO CANOVA
(Partigiano- Incisore- Pittore)  Bologna 1925- Lacco Ameno 2012

Bruno Canova è stata una delle più nobili espressioni di quella generazione di giovani italiani, che si batterono- tanti di loro persero la vita- per riscattare la libertà e l’onore dell’Italia. Grazie ai partigiani, a proposito dell’8 settembre oggi è possibile parlare non di “Morte della Patria”, ma di “Renovatio Patriae”, su basi libere, democratiche, repubblicane: l’Italia democratica fondata sul lavoro.

Militare durante la seconda guerra mondiale, Canova viene arrestato per aver tentato di organizzare un nucleo partigiano e deportato in un campo di concentramento nei Sudeti. Dopo la liberazione, valorizza la sua vena artistica, frequenta corsi di grafica e di pittura e diventa un artista affermato, partecipando a varie mostre individuali e collettive. Tra le sue tante opere ricordiamo almeno “L’arte della guerra”, una raccolta di tavole, dalla nascita del fascismo alle leggi razziali, alla Shoah, alla Liberazione. Lorenzo Canova, critico d’arte e figlio di Bruno, ha ben connotato la poetica del padre: “Testimoniare attraverso le arti visive una delle pagine più sconvolgenti della storia, prendendo a riguardo una posizione chiara. Un impegno etico, una responsabilità sociale. Bruno temeva che le generazioni future ne perdessero la memoria”. Perciò L’arte della guerra divenne una mostra itinerante che toccò oltre trenta città italiane.

Il cruccio di Bruno Canova era pienamente fondato. Nell’ultimo ventennio, la Resistenza è stata oggetto di revisionismo acritico. Si è tentato di mettere sullo stesso piano i partigiani e i repubblichini; di trasformare la Festa di Liberazione in Festa della Libertà; di spostare la Festa dal 25 aprile alla domenica successiva; di intitolare un aeroporto romagnolo a Benito Mussolini. Si è finanziato con 275 mila euro un monumento a Rodolfo Graziani, responsabile di stragi efferate in Etiopia e condannato come criminale di guerra da un Tribunale della Repubblica. Oggi possiamo dire che l’ondata revisionista è stata fermata. Ma non una volta per sempre. Ogni tanto spunta il mito del fascismo “buono”, rispetto al nazismo”cattivo”. Decisivo è perciò il rapporto con le giovani generazioni, cui Canova guardava con tanta attenzione. Egli avrebbe apprezzato la recente firma del Protocollo tra Ministero dell’Istruzione e ANPI, per la formazione degli studenti sui temi della Resistenza e della Costituzione.

Bruno Canova ha coltivato nella sua vita l’idea del giusto e l’idea del bello: l’idea del giusto nella sua esperienza di partigiano combattente, l’idea del bello nella sua esperienza di artista. Il bello non come evasione dalla realtà o fuga dal dolore dal mondo, ma come piena consapevolezza che il bello nasce come impegno ad affermare il giusto, come trasmissione di valori di libertà e di riscatto. Specie nei momenti di crisi, una comunità deve tener salde le sue radici. Le radici della Repubblica democratica sono nella Resistenza e nella Costituzione, che  Canova ha onorato con la lotta partigiana e la sua arte appassionata.

Giovanni Battafarano Presidente ANPI Taranto

Report Tesseramento

6 Giugno 2014 Nessun commento »
Taranto 128
Massafra 80
Montemesola 14
Martinafranca 15
Statte  7
Totale 244
     Il prossimo Report Tesseramentp al 31 luglio