Interessante assemblea ANPI Taranto, lo scorso 12 aprile. Il presidente provinciale Giovanni Battafarano ha analizzato la situazione politica all’indomani della tornata elettorale ed ha espresso l’auspicio che sia eletto un Presidente della Repubblica, che dia piena garanzia di sobrietà ed imparzialità e prima di tutto di piena rappresentanza dell’unità nazionale, dell’antifascismo e della democrazia; e che si dia al più presto un Governo stabile e democratico, che affronti anzitutto la grave crisi economica e sociale, ridia credibilità alla politica, a cominciare dalla riforma elettorale; raccolga l’istanza di cambiamento espressa dal voto, al di fuori da ogni compromesso “indecente”, che non farebbe altro che alimentare il clima di sfiducia che percorre largamente il Paese. Successivamente, Battafarano ha indicato i contenuti essenziali dell’iniziativa ANPI Taranto per il 2013: – Celebrazione del 25 aprile, coinvolgendo anzitutto gli studenti – Settantesimo della Resistenza, con la presentazione del libro “Taranto democratica” il prossimo 6 maggio, ore 18, presso il Centro sociale Magna Grecia. – Convegno su Marina, Arsenale, Cantieri tra fascismo e Resistenza, il prossimo 31 maggio presso il Comune di Taranto – Petizione sulle stragi nazifasciste del 1943-45: si può firmare on line, scaricando il modulo dal sito nazionale ANPI – Dossier Antifascismo, per documentare le troppe manifestazioni di rigurgiti fascisti o razzisti o antisemiti, non adeguatamente perseguiti dalle Autorità – Tesseramento 2013: si invita a iscriversi o a rinnovare l’iscrizione perché abbiamo bisogno di nuove forze per sviluppare l’intenso programma che ci siamo dati – Sostenere il mensile Patria Indipendente, unico periodico antifascista pubblicato ininterrottamente dal 1945. Successivamente, si è aperto un vivace dibattito, con gli interventi di Stea, che ha illustrato il progetto di Archivio Biblioteca dell’Antifascismo a Taranto (1922-46); di Nistri, che ha approfondito il tema dell’Antifascismo, come religione civile degli italiani; di Girardi, che ha valorizzato l’importanza della memoria antifascista per la formazione della coscienza democratica; di Salvatore Mattia, di Antonio Nigri, di Angelo Farano, di Massimo.
COMITATO SCIENTIFICO A.N.P.I.
Marzo 18th, 2013 Nessun commento »
1) Dott. Giuseppe STEA (Coordinatore)
2) Prof. Alfredo ANZOINO
3) Dott. Gaetano DE MONTE
4) Sig. Giovanni GUARINO
5) Dott. Antonio LABALESTRA
6) Prof. Gianluca LOVREGLIO
7) Prof. Roberto NISTRI
8) Prof. Nino PALMA
9) Sig. Emanuele PALMISANO
10) Dott. Salvatore ROMEO
11) Prof. Antonio SCIALPI
12) Dott. Aldo SIMONETTI
13) Prof. Francesco TERZULLI
8 marzo 2013- ARCI TALSANO TARANTO
Marzo 9th, 2013 Nessun commento »
Lotte, sofferenze e partecipazione delle partigiane alla liberazione d’Italia
Sintesi intervento di Giovanni Battafarano Presidente ANPI Taranto
Occorre correggere la vulgata tradizionale della Resistenza, che ha sempre esaltato la figura del partigiano combattente, sottovalutando il contributo di altri protagonisti, come il mondo femminile. L’incontro delle donne italiane con la Resistenza è preceduto dal contatto con la guerra, che ben presto smentisce le facili promesse della propaganda fascista e porta il suo carico di morte e sofferenze. Già a partire del 1941, cominciano a manifestarsi movimenti di protesta contro la guerra, nei quali sempre più spesso risalta il ruolo delle donne. Ad esempio, il 23 agosto 1942, a Monteleone in Puglia, 90 persone vengono arrestate per protesta contro la guerra, la maggior parte delle quali sono donne, le quali sono protagoniste altresì nelle Quattro Giornate di Napoli. Si può dire che le donne portano nella Resistenza il rifiuto della guerra: se l’uomo fascista è forgiato per la guerra e vive nella guerra, Resistenza significa anzitutto rifiuto della guerra, cioè della morte, dei corpi straziati, del sangue versato. Si manifesta un Antifascismo primigenio, che è anzitutto esistenziale e solo in seguito diventerà politico e ideologico. Quando la Repubblica Sociale Italiana vede il fallimento dei suoi bandi di reclutamento tra i giovani, spesso reagisce incarcerando le madri, per costringere i figli a piegarsi. Ma, a Montefiorino, i figli prendono le armi per liberare le madri.
Alla Resistenza, hanno preso parte donne di varia condizione sociale: operaie, mezzadre, impiegate, diplomate, studentesse. Sono state staffette partigiane, percorrendo centinaia di chilometri e correndo gravi rischi di violenza, di stupro, di morte. Ricordiamo per tutte, Irma Bandiera. Tante donne hanno combattuto nelle brigate partigiane, contribuendo a vincere antichi pregiudizi maschilisti. Tante donne hanno collaborato al salvataggio di ebrei, antifascisti, renitenti alla leva. Tante si sono impegnate a procurare viveri, medicinali, vestiario. I Gruppi per la Difesa della Donna raggiunsero al culmine della Resistenza il numero di 70 mila aderenti. In provincia di Taranto ricordiamo la figura di Adele Ficarelli, staffetta partigiana, poi dirigente politico della sinistra e consigliere provinciale.
Grazie anche a questo prezioso contributo alla Resistenza, le donne sono diventate protagoniste della vita democratica all’indomani della Liberazione. Il pensiero femminile si riscontra evidente in vari articoli della Costituzione repubblicana. In particolare, il terzo “ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali di fronte alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali…”; e l’undicesimo “ L’Italia ripudia la guerra …”.
Ricordare il sacrificio di tante donne nella Resistenza è quanto mai attuale oggi che capita di ascoltare improvvidi tentativi di rivalutare un inesistente “fascismo buono”.
APPELLO DELL’ANPI PER LE ELEZIONI DEL 24 E 25 FEBBRAIO
Febbraio 15th, 2013 Nessun commento »Per un’Italia rinnovata, nei valori dell’Antifascismo, della Resistenza e della Costituzione
“Non è il Paese che avevamo sognato”, abbiamo detto più volte – in questi anni – e ora, nell’imminenza delle elezioni politiche, c’è la seria speranza e la concreta possibilità di vedere realizzato quel sogno per cui tanti antifascisti, partigiani e cittadini si sacrificarono e morirono; di colmare il baratro che si è creato tra cittadini, istituzioni e politica; di riavvicinare il Paese a quegli ideali che furono alla base della Resistenza e, in seguito, della Costituzione. L’ANPI, dunque – in assoluta indipendenza e autonomia rispetto ai programmi che ognuno dei partiti riterrà di prospettare agli elettori – ritiene di riaffermare alcuni principi fondamentali per il futuro della democrazia, rivolgendosi ai partiti, alle istituzioni, ai cittadini, con l’autorevolezza che deriva dalla propria storia e dal suo impegno quotidiano, nella ferma convinzione che è indispensabile ritrovare un fondamento comune – come quello che fu alla base del lavoro dell’Assemblea Costituente – almeno su alcuni principi e su alcuni valori di fondo, tra i quali meritano di essere indicati:
o il rigore morale, nel pubblico e nel privato;
o la correttezza e la dignità, nella politica e nel vivere civile;
o la trasparenza nell’attività delle Istituzioni;
o la “buona politica”, nel contesto della funzione che l’art. 49 della Costituzione assegna ai partiti;
o l’impegno contro ogni forma di corruzione;
o l’impegno diffuso contro ogni tipo di mafia e contro ogni tipo di connessione tra criminalità organizzata e politica;
o il rispetto nei rapporti tra i partiti e fra i singoli cittadini;
o l’impegno diffuso contro ogni tipo di razzismo e di discriminazione e contro ogni rigurgito di fascismo e di nazismo;
o il lavoro, in particolare per i giovani. La Repubblica italiana è “fondata sul lavoro” e dunque proprio nella realizzazione di questo principio deve ravvisarsi la priorità assoluta dell’azione pubblica e privata; perché senza lavoro, senza opportunità di lavoro, senza dignità e sicurezza nel lavoro, viene meno quello stesso sviluppo della persona umana;
o libertà, uguaglianza e dignità per le donne, delle quali va garantita la pari opportunità nell’accesso al lavoro e ai posti di responsabilità e per le quali va messa in atto una forte campagna contro ogni forma di violenza anche domestica.
Chiediamo dunque ai partiti di assumere un solenne impegno, sui principi e sui valori qui sopra elencati. Rivolgiamo anche un appello alle cittadine e ai cittadini perché facciano in concreto quanto necessario per il rinnovamento del Paese, rendendosi conto che la sovranità popolare non ha senso alcuno se i titolari non la esercitano. Da ciò un invito forte alla partecipazione ed alla manifestazione della propria volontà attraverso il voto: rinunciare a manifestare la propria volontà, significa rinunciare a creare per se stessi, per i figli, per i nipoti, per le generazioni future, un avvenire di pace, di serenità e di giustizia sociale.
Giovanni Battafarano sulle foibe
Febbraio 11th, 2013 Nessun commento »Per troppo tempo, è stata dimenticata la terribile vicenda dei 20 mila italiani che persero la vita nelle foibe e di quei 350 mila esuli istriani, giuliani e dalmati costretti dalle autorità iugoslave a lasciare le terre in cui vivevano da generazioni.
L’esplodere di nazionalismi aggressivi e violenti e la tragica eredità della seconda guerra mondiale determinarono sul confine orientale un moto di furore ideologico e un odio etnico antitaliano. Nei decenni successivi, la costruzione dell’Europa unita e la progressiva integrazione delle popolazioni balcaniche all’interno di essa ha creato le condizioni non per dimenticare quelle terribili vicende, ma per guardare con più fiducia ad un futuro di pace, di reciproca comprensione, di solidarietà. Oggi i rapporti tra l’Italia e i popoli balcanici improntati ai lavori propri dell’ unione europea.
E’ giusto oggi, tuttavia, ricordare le vittime e condannare i responsabili di massacri e persecuzioni.
Giovanni Battafarano Presidente Anpi Taranto
L’ANPI TARANTO per Il GIORNO della MEMORIA
Gennaio 24th, 2013 Nessun commento »“La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte…”art. 1 della legge istitutiva.
Quest’anno, la Giornata coincide con i 75 anni delle leggi razziali emanate dal regime fascista e con i 70 anni della deportazione di 1023 ebrei italiani dal Ghetto di Roma, di cui solo 16 (15 uomini e una donna) sopravvissero allo sterminio. Occorre ricordare alle giovani generazioni quale abisso di odio e di fanatismo ha portato alla tragedia della Shoah; il razzismo e l’intolleranza verso i diversi, le minoranze, i disabili (“vite indegne di essere vissute”); le responsabilità del nazismo e del fascismo; le complicità e i silenzi.
Bisogna, tuttavia, ricordare “coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”(art.1 legge istitutiva). In Italia, sono più di 400 le persone insignite dell’alta onorificenza dei Giusti tra le Nazioni per il loro impegno a favore degli ebrei perseguitati durante l’Olocausto.
Purtroppo, l’antisemitismo non è solo una tragedia del passato. Ricordiamo episodi recenti in Francia, Ungheria e altri Paesi europei. Basta immettersi nella rete per trovare scritti di immonda propaganda antiebraica, ben al di là del più bieco negazionismo; frasi irridenti al sacrificio di Anna Frank o dichiarazioni deliranti di soddisfazione per la morte avvenuta mesi fa di Shlomo Venezia, in un crescendo di brutalità senza limiti.
Occorre una forte azione di verità, di conoscenza storica, di formazione delle nuove generazioni; un grande impegno delle Istituzioni democratiche e di tutte le forze politiche contro ogni forma di razzismo, di antisemitismo, di intolleranza.
Con questi sentimenti, l’ANPI Taranto parteciperà alla celebrazione del Giorno della Memoria nell’ Istituto comprensivo Gianni Rodari di Palagiano lunedì 28 gennaio.
Per il Comitato provinciale ANPI Taranto Giovanni Battafarano
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Giovanni Battafarano: intervento al seminario “Costituzione Antifascismo Diritti”
Gennaio 20th, 2013 Nessun commento »L’ANPI Puglia ha organizzato lo scorso 18 gennaio un Seminario a Bari, presso la sede del Consiglio Comunale, sul tema “ Costituzione Antifascismo Diritti”, con la partecipazione del Sindaco Michele Emiliano, che ha portato il saluto. Giovanni Battafarano, coordinatore ANPI del Mezzogiorno, ha introdotto l’argomento mettendo in rilievo che, in questa fase di grande crisi economica, alla vigilia di importanti elezioni politiche, ogni progetto di governo e di rinnovamento dell’Italia non può non partire dalla profonda adesione ai valori della Costituzione democratica e antifascista e dall’esigenza di dare piena attuazione ai diritti dei lavoratori e dei cittadini. Purtroppo, si assiste a improvvidi e improvvisati disegni di torsione della Costituzione in senso presidenzialista; frequenti manifestazioni neofasciste avvengono con la complicità di talune Amministrazioni locali o nell’inerzia di talune Prefetture e Questure. La statua di Affile a Graziani, feroce massacratore nelle guerre coloniali e condannato per crimini di guerra da un Tribunale italiano, è uno degli episodi più clamorosi, ma tanti altri configurano l’ennesimo tentativo di accreditare il mito del fascismo “buono”, a cospetto degli altri totalitarismi del XX secolo; preoccupano le ricorrenti manifestazioni di antisemitismo.
Di fronte a tali manifestazioni, non serve la contrapposizione violenta; serve che tutti facciano il loro dovere: le Autorità dello Stato, la Magistratura; Governo, Regioni, Enti locali, che hanno il dovere di coltivare la memoria e diffondere la conoscenza su che cosa è stato il fascismo, da cui siamo stati liberati dagli alleati e dai partigiani. E’ il senso del documento approvato dall’ANPI e dall’Istituto Alcide Cervi lo scorso luglio. A sua volta, l’ANPI Puglia ha predisposto un dossier dal titolo “Ombre nere- Il punto sul neofascismo in Puglia”, illustrato nel Seminario da Pasquale Martino, che analizza l’attività dei gruppi Casa Pound, Forza Nuova, Fiamma Tricolore; gli atti di violenza e le intimidazioni; le complicità o le sordità delle Amministrazioni.
Antonio Leuzzi, coordinatore ANPI Puglia e direttore IPSAIC, ha illustrato i momenti salienti dello scontro tra fascismo e forze democratiche in Puglia, citando l’impegno di eminenti figure come Tommaso Fiore, Giuseppe Di Vittorio, Michele Cifarelli e Aldo Moro. Marilisa Modugno, docente del Liceo Socrate, ha illustrato i profondi squilibri sociali della nostra scuola, non più in grado di favorire la crescita culturale degli studenti provenienti dai ceti popolari. Giovanni Zaccaro, segretario di Magistratura Democratica, ha ripercorso il lungo cammino della crescita dei diritti nei decenni scorsi, come anche il freno impresso negli ultimi tempi dal prevalere delle forze conservatrici.
Ha concluso il Presidente nazionale dell’ANPI Carla Smuraglia con un apprezzato intervento, che ha tracciato l’attualità del messaggio della Costituzione antifascista. In Italia, più che altrove la democrazia e l’antifascismo sono strettamente connessi e questo nesso dovrebbe essere alla base di ogni forza politica. Invece, si omette il compito di trasmettere la conoscenza su quella tragica esperienza che fu il fascismo e si sottovalutano i segnali preoccupanti della crescita del radicalismo di destra in altri Paesi europei come l’Ungheria, la Grecia, la Francia, la Slovacchia ecc. L’ANPI è impegnata a promuovere un coordinamento delle forze antifasciste a livello europeo. In previsione delle prossime elezioni , l’ANPI ha predisposto un documento che sarà sottoposto nei prossimi giorni alle forze politiche, con il quale si chiede il rispetto assoluto della radice antifascista della nostra Repubblica, la lotta alla corruzione, l’impegno alla piena attuazione dei diritti dei lavoratori, dei cittadini, dei migranti; una forte attenzione al tema dell’occupazione giovanile, della formazione, della ricerca. Non spetta all’ANPI formulare scelte partitiche, spetta all’ANPI continuare a svolgere il ruolo di coscienza democratica dell’Italia, in nome della quale tanti giovani presero le armi per liberare la patria dalla dittatura.
Giovanni Battafarano
Maruggio: una strada da cambiare…
Dicembre 4th, 2012 Nessun commento »
Caro sindaco Chimienti, le scrivo in merito alla toponomastica della sua città. Tanti non ci badano. Io e altri, forse per “difetto professionale”…si, invece. Nella città da lei amministrata, risulta tutt’oggi intitolata una strada ad Italo Balbo, il più famoso e celebre squadrista del fascismo; quello che, per intenderci, all’epoca in cui era segretario del fascio di Ferrara, guidò con tale efficacia le spedizioni squadristiche nella provincia, da distruggere uno dei movimenti socialisti apparentemente più forti d’Italia. Oltre a questo grande risultato per il regime, il gerarca in questione riuscì a legare il suo nome anche all’uccisione ad Argenta di Don Giovanni Minzoni: fervente cattolico, cappellano nel 1910 e arciprete di Argenta dal 1915, che si dedicò particolarmente all’organizzazione politica e sociale dei giovani cattolici dell’epoca. Uno, due… furono tanti i colpi di bastone che finirono la vita del povero arciprete quella maledetta sera del 23 agosto 1923. A questo punto, penso che sia più interessante apprendere quale caratura morale avesse quest’uomo indicatoci come a volte semplicemente come “un simbolo di coraggio” dalle sue stesse parole. Diario 1922: <Prendo posto io stesso, insieme a Baroncini, con Caretti di Ferrara e con il giovane Rambelli di Ravenna, in un’automobile che apre una lunga colonna di camions e si parte. Questa marcia iniziata alle undici di ieri mattina 29, è terminata stamane 30. Quasi 24 ore continuate di viaggio, durante il quale nessuno ha riposato un momento né toccato cibo. Siamo passati da Rimini, Sant’Arcangelo, Savignano, Cesena, Bertinoro, per tutti i centri e le ville tra la provincia di Forlì e la provincia di Ravenna, distruggendo e incendiando tutte le case rosse, sedi di organizzazioni socialiste e comuniste. E’ stata una notte terribile. Il nostro passaggio era segnato da alte colonne di fuoco e di fumo>. Dal memoriale dell’ex gerarca T. Beltrami apprendiamo che Balbo, in vista delle elezioni della primavera 1924, spiegava ai camerati il giusto atteggiamento da avere proferendo tali parole: <Prendiamo dunque questo privilegiato elettore, gli rompiamo la testa, anche se ha votato per noi, pazienza per lui, gridandogli: “Vigliacco hai votato per i socialisti”. Saremmo così sicuri che dopo questo esempio nessuno si arrischierebbe più a non votare la lista nazionale>.
In virtù di quanto detto fin’ora, per me e credo per tanti altri aspiranti democratici e civili abitanti di questo triste Paese in abbandono quale è diventato l’Italia, il permanere di tale intitolazione, forse anche per mera disattenzione, è un’offesa nei riguardi della nostra Repubblica, nata proprio dalla Resistenza a certi individui i quali, nel realizzare quel progetto antidemocratico durato un ventennio, macchiarono l’onore dell’Italia, infangarono la sua onorabilità, con indescrivibili orrori e nefandezze. Spero, caro sindaco, voglia gentilmente accogliere questa mia pacata ma ferma riflessione e sollecitazione, e prendere in considerazione quanto prima l’idea di trovare una figura più onorevole, civile e rispettosa della dignità umana, al quale dedicare quella via. I miei ossequi,
Angelo Farano, tessera Anpi Taranto
Presentazione del libro “Partigiani antifascisti di terra d’Otranto, Lecce, Brindisi e Taranto”
Dicembre 1st, 2012 Nessun commento »LUNEDI 3/12/2012 alle ore 17:30 presso l’istituto Enrico Fermi sito in Corso Italia,306 l’ANPI Taranto presenterà il libro “Partigiani antifascisti di terra d’Otranto, Lecce, Brindisi e Taranto” dello scrittore salentino Pati Luceri.
Presiederà il vicepresidente ANPI Taranto Gianfranco Pedullà, con i qualificati interventi di Giovanni Battafarano ( Presidente ANPI Taranto), Gaetano De Monte (Ricercatore), Roberto Nistri (Storico).
Sarà presente l’autore del libro.