Report tesseramento aprile 2016
Alla data odierna, 18 aprile, questi gli iscritti all’ANPI provinciale di Taranto:
Taranto città 173
Massafra 102
Martina Franca 12
Montemesola 8
Statte 7
TOTALE 302
Il prossimo 25 Aprile, a conclusione della Cerimonia ufficiale in Piazza della Vittoria a Taranto, in collaborazione con il volontari della Protezione civile, l’ANPI provinciale di Taranto organizzerà una ciclopasseggiata che raggiungerà “Piazza Pandiani” dove verranno deposte delle corone presso il Cippo dedicato al Comandante Partigiano Pietro Pandiani. La corona grande sarà deposta da due adulti, mentre due bambini, che parteciperanno anche alla ciclopasseggiata, deporranno due piccole corone. Il percorso sarà il seguente: Partenza da Piazza della Vittoria, Via D’Aquino, Via Margherita, Lungomare e arrivo a “Piazza Pandiani”.
Ai partecipanti verrà consegnato un attestato con il Logo della manifestazione disegnato appositamente per quella giornata dal grande disegnatore e iscritto all’ ANPI, Nico Pillinini
L’ANPI di Massafra, come ogni anno, il 25 APRILE DEL 2016,parteciperà al corteo cerimonia con l’Amministrazione Comunale, in occasione della FESTA DELLA LIBERAZIONE , alle ore 10 da piazza Garibaldi a piazza Vittorio Emanuele, dove sarà deposta la corona al monumento ai caduti,SEGUIRÀ UN NOSTRO DISCORSO PUBBLICO.
TUTTI GLI ISCRITTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.
Martedì 26 APRILE ALLE ORE 18,00 PRESSO IL TEATRO COMUNALE DI MASSAFRA IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA LIBERAZIONE, L’ANPI DI MASSAFRA, HA ORGANIZZATO UN CINEFORUM CON LA PROIEZIONE DEL FILM : ” L’AGNESE VA A MORIRE ” DI MONTALDO 1976. INTERVERRNNO : GIUSEPPE STEA, PRESIDENTE PROVINCIALE ANPI TARANTO E ALENA FEDELE, DIRIGENTE ANPI MASSAFRA. INGRESSO LIBERO. TUTTI GLI ISCRITTI E I CITTADINI SONO INVITATI.
Si è svolto, nella giornata di venerdì 19 febbraio, presso la “Saletta Monfredi” del Subfor di Taranto, il Congresso provinciale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Dopo l’elezione della Presidenza (Giovanni BATTAFARANO, Alena FEDELE, Gianfranco PEDULLA’, Emanuele PALMISANO) ed i saluti di Luca LAZZARO, componente della Giunta camerale, i lavori sono stati introdotti dal Presidente provinciale dell’ANPI, On. Giovanni BATTAFARANO, che si è soffermato sui contenuti del documento nazionale posto a base della discussione congressuale e sui risultati conseguiti nel corso del quinquennio 2011/2015 a livello provinciale, sottolineando in particolar modo i dati riguardanti gli iscritti (330 del 2015 rispetto ai 27 del 2011), le positive esperienze nel mondo della scuola (tra cui il concorso tra gli studenti in occasione del 150° dell’Unità d’Italia), la pubblicazione del libro “Taranto democratica”; ha annunciato, altresì, la sua non ricandidatura, al fine di favorire un ricambio nella direzione dell’ANPI provinciale di Taranto
Numerose, tra gli invitati, le personalità politiche, sindacali, amministrative ed associative presenti; tra esse hanno preso la parola AnnaMaria BONIFAZI (Libera), Rino GIANGRANDE, Dante CAPRIULO (consigliere comunale), Gianni LIVIANO (consigliere regionale), Giuseppe MASSAFRA (CGIL), Francesco VOCCOLI (ex parlamentare), Piero BERRETTINI (CISL), Remo PEZZUTO (PRC), Luigi PIGNATELLI (Arcigay).
Nell’ampio dibattito sviluppatosi sono intervenuti i delegati Marcello BARLETTA, Angelo FARANO, Alena FEDELE, Giancarlo GIRARDI, Pasquale LASIGNA, Nunzio LEONE, Monica MANCA, Francesco MASSAFRA, Salvatore MATTIA, Giuseppe MELLONE, Roberto NISTRI, Giuseppe STEA.
A conclusione dei lavori il Congresso ha approvato all’unanimità la relazione dell’On. Giovanni BATTAFARANO e il Documento congressuale nazionale, ha eletto i delegati al Congresso nazionale (Marcello BARLETTA e Giuseppe STEA) insieme al delegato di diritto (Giovanni BATTAFARANO) ed il nuovo Comitato provinciale, composto da Marcello BARLETTA, Angelo FARANO, Alena FEDELE, Loredana FLORE, Pasquale LASIGNA, Agnese LINCESSO, Francesco MASSAFRA, Monica MANCA, Giovanni MATICHECCHIA, Giuseppe MELLONE, Cosimo MICCOLI, Emanuele PALMISANO, Gianfranco PEDULLA’, Mirella PEDULLA’, Cosimo PIGNATELLI, Salvatore ROMEO, Giuseppe RUGGI, Egidio SOLFRIZZI, Giuseppe STEA, Francesco VINCI. Come previsto dallo Statuto nazionale dell’ANPI il Comitato provinciale ha poi eletto Presidente Onorario Emanuele PALMISANO, Presidente Giuseppe STEA, Vice-Presidente Marcello BARLETTA.
Ernesto de Martino un cercatore di uomini e di umane dimenticate istorie
Giovedì 3 dicembre 2015 – ore 17,00 a Taranto
nel salone di rappresentanza di Palazzo Pantaleo, si terrà la Tavola rotonda dedicata all’etnologo Ernesto de Martino a 50 anni dalla morte.
Saranno presenti, l’Assessore alla Cultura dott. Mino Ianne e il Presidente del Comitato di direzione del Civico Museo etnografico “Alfredo Majorano”, avvocato Giorgia Strippoli. Parteciperanno in qualità di relatori:
l’avvocato Carlo Petrone,
lo storico Roberto Nistri,
l’antropologo Eugenio Imbriani
il musicologo Giovanni Fornaro.
La giornata di studi del 4 ottobre, promossa dalla benemerita Associazione degli Amici dei Musei, curata nei dettagli dalla Presidente Annapaola Petrone Albanese, ha supplito egregiamente alla latitanza delle istituzioni municipali. Per una volta la città di Taranto ha onorato seriamente il sacrificio di tanti concittadini che hanno consumato le loro vite in quel conflitto che non si è mai esaurito e che a tutt’oggi ci rende ancora eredi e sudditi della pestilenza bellica, che continua ad ingrassare e onorare i mercanti di cannoni e i produttori su larga scala di sua maestà, il filo spinato: quel feticcio supremo della guerra infinita, il simbolo par excellence della reclusione universale, che moltiplica muri e trincee , nella generale omologazione fra carcerati e carcerieri.
La memoria storica della sciagurata conflagrazione, causata da un sabotaggio, della corazzata “Leonardo da Vinci” nel Mar piccolo di Taranto, nella notte del 2 agosto 1916, doveva comportare la morte di 227 membri dell’equipaggio e 21 ufficiali. Senza le paccottiglie retoriche che nel passato hanno ammorbato la locale memorialistica cittadina, relatori esperti come l’Amm. Ugazzi, Comandante Marina Sud e gli Ammiragli Fabio Caffio e Fabio Ricciardelli della Fondazione Michelagnoli, hanno presentato una ricostruzione accurata ma non pedante di quella tragica vicenda, in virtù anche di un affascinante documentario d’epoca: Morte e resurrezione di una nave.
Appassionante anche la relazione dell’Architetto Augusto Resta sulla pregevole operazione di restauro del Busto di Leonardo da Vinci, posizionato nella Villa Peripato a ricordo del tragico evento.
Nel passato, non sono mancate al riguardo le corbellerie toponomastiche. Sul finire degli anni ’50, in una rassegna del Comune di Taranto, non mancavano tppiche gustose. Per esempio, a cercare informazioni sul perché di una “rampa Leonardo da Vinci”, si incappava in una strana minibiografia dell’illustre personaggio: “Perfezionò le conche, iniziò lo sparo (sic!) dei mortai grandinifughi, costruì molti canali lombardi, studiò il volo degli uccelli in relazione all’aviazione (?) e fondò la dottrina (!) del moto ondoso”.
Messo a posto l’ingegnere Leonardo, la giornata di studi si concludeva con grande soddisfazione dei presenti per il risanamento del Busto rivolto a mar piccolo, pur rimanendo come sempre perplessi di fronte alla enigmatica epigrafe posta a suo tempo dal magniloquente Criscuolo: LA CODARDIA NEMICA DISTRUSSE LA NAVE IL VALORE L’ITALICO IMPERO.
Tre complementi oggetto distrutti dalla codardia nemica!
Roberto Nistri
Battafarano, nato a Taranto nel 1946, ha studiato a Bari e Munster; Professore ordinario di lingua e letteratura tedesca dal 1980, ha insegnato Presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli e a Bari; dal 1985 è all’Università di Trento. Le sue ricerche hanno riguardato la letteratura tedesca dell’età moderna e contemporanea. I suoi ultimi lavori vertono sui rapporti fra italia e Germania negli ultimi cinque secoli, nell’ambito della letteratura ma anche dell’industria. Sfogliando le quasi 400 pagine dell ’Opus Magnum di Battafarano, siamo ritornati con la memoria elle esortazioni che, nel nostro immediato dopoguerra, Benedetto Croce rivolgeva accoratamente all’editore Laterza: è urgente la pubblicazione di libri “gravi”. Continua a leggere: La Recensione
Taranto 138
Massafra 85
Martina 16
Montemesola 7
Statte 7
totale 253
In un suo scritto per Siderlandia, Salvatore Romeo ha invitato a non sottovalutare il ruolo della funzionalità monumentale nella costruzione di un immaginario collettivo, nel quadro anche di una tormentata disputa sulla monumentomania dei cosiddetti “neo spartani”. Secondo Romeo, quando si parla di monumenti non si può considerare solo l’aspetto estetico, ma anche la funzionalità politica. George L. Mosse considerava la “monumentalizzazione” come uno degli aspetti caratteristici del processo di costruzione di una comunità. Naturalmente, se non vogliamo considerare all’ingrosso l’erezione di una qualunque stele, secondo l’ottica della antropologa Ida Magli, come un inequivocabile trionfo fallico, non possiamo trascurare la specificità estetica di un manufatto, un significante che intende supportare un investimento emozionale, più o meno vocazionato alla universalità. Quanto abbiamo scritto in altra sede concerneva semplicemente la forma espressiva, vistosamente fallimentare di alcune eccentriche proposte, vagheggiate fra i due mari dal club dei cosiddetti “neospartani” e insonni cartapestai. Continua a leggere: A proposito di monumenti ai caduti
Settantesimo della Liberazione: 25 aprile 1945 – 25 aprile 2015 di Roberto Nistri
1. L’illusione della Fiera del Mare e la “bella morte” del Premio Taranto (1946-1953)
La città si era misurata onorevolmente con il grande conflitto mondiale, giocando un ruolo di primo piano nella fase finale della guerra, conseguendo riconoscimenti e apprezzamenti da parte delle forze alleate per l’eccellenza delle maestranze, in virtù anche di un apparato industriale conservato praticamente intatto: una eccezione fra le grandi città italiane. Inevitabili erano le preoccupazioni per l’azzeramento della flotta e una difficile riconversione da una economia di guerra a una di pace. Doveva da subito affacciarsi la richiesta, un po’ peregrina, di un “risarcimento” per l’impegno patriottico sostenuto dalla cittadinanza.
Si apriva una nuova stagione, non di entusiasmo ma certo di passione. Ricorrendo a un titolo di Dickens , Il racconto delle due città, abbastanza appropriato per la Taranto bimare, si potrebbe dire: “Era il migliore dei tempi, era il peggiore dei tempi”. Il 14 agosto 1946 veniva inaugurata, alla presenza del capo dello Stato Enrico De Nicola, la Fiera del Mare: una messa in valore di attrezzature e capacità produttive concernenti la cultura del mare e la capacità di creare un mercato marinaro, unico in Italia e in Europa. Un brand eccellente. Purtroppo l’iniziativa doveva svilupparsi fiorente in quel di Genova, mentre a Taranto nel ’51 la Fiera chiudeva i battenti: gli stands, diventati luoghi di convegno per coppiette, venivano demoliti con le ruspe: il fallimento di una imprenditoria sui generis, incapace di schiodarsi dalla monocultura statale. Continua a leggere: Cultura e territorio a Taranto